Ieri si è dimesso. Il 28 febbraio lascerà definitivamente. Abbandona la nave, come Schettino. L'avreste mai detto?
Non accadeva dai tempi di Celestino V che un papa abdicasse, rinunciasse al suo incarico, abbandonasse lo scranno di Pietro.
E invece, Ratzinger molla il colpo in maniera improvvisa dimostrando a tutti che il papa non è infallibile. In particolare questo. E' anzi un uomo come tutti. Un mortale con le sue debolezze, le sue mancanze, le sue paure e la sua totale inadeguatezza ad affrontare i tanti, troppi problemi che affliggono da sempre la chiesa cattolica.
Corruzione, pedofilia, secolarizzazione, posizioni retrograde su AIDS, matrimoni gay, controllo delle nascite, celibato dei preti... nei 7 anni del suo pontificato il tedesco ex Hitler-Jugend non ha saputo (o voluto) prendere di petto la situazione, cacciando chi andava cacciato e rinnovando profondamente la chiesa.
E andare su Twitter non gli è servito a nulla, sembrava che guidasse un'astronave indossando l'armatura da cavaliere medievale, invece della tuta spaziale.
Nemmeno lui ce l'ha fatta, quindi. Da inflessibile teologo a gran fallito. E se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, questo gesto dimostra che la chiesa è irriformabile, incancrenita sulle sue posizioni, alla deriva come in pieno naufragio.
Pecorelle smarrite, seguite l'esempio del buon pastore tedesco (finchè siete in tempo): abbandonate la nave.
E tornate a pensare con la vostra testa.